Studio di volumi per un luogo ove lo spazio della Fede e quello della Società creano la Civile Convivenza nella Rivelazione quotidiana. (17 luglio 1981)

IGM Foglio 163 in scala 1/100.000 del territorio ove è la città di Lucera (FG)

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Nella città di Lucera (FG) sin dall’antichità è sempre stata evidente la non unione tra edificato dedicato al Culto e quello dedicato all’Autorità Costituita.

Nel periodo federiciano (Federico II Hohenstaufen Jesi, 26 dicembre 1194 – Fiorentino di Puglia, 13 dicembre 1250) questa duplicità è molto chiara.

La duplice cinta muraria è evidente nelle rappresentazioni medioevali ove la città è figurata in sviluppo centrico intorno al luogo di culto e la vicina altura, separata da una depressione orografica è circondata da mura turrite a protezione del “Palatium”. La città tende a crescere in modalità centrica ma distaccata da questa vicina altura anche nei periodi successivi sino ai nostri giorni.

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Guidando una inversione di tendenza e polarità, lo studio intrapreso propone il futuro sviluppo della città lungo la grande direttrice che collega Lucera a Foggia, il capoluogo di provincia, da sempre collegato con questo percorso territoriale rettilineo.

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La duplice polarità “istituzionale” tipica della città in esame viene utilizzata come mezzo per la creazione di un primo nuovo spazio rilevante nel tessuto urbano e nel collegamento territoriale, possibile prima “tappa” di un percorso di sviluppo organizzato con una serie di spazi così costituiti e cadenzati ritmicamente lungo la direttrice territoriale alla guida della nascita di nuove aree abitative attrezzate volutamente all’origine per la vita sociale e religiosa. 

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il “Palatium” federiciano anno 1233: arco normanno preesistente e arco della struttura muraria della base dell’elevato con caratterisitco andamento rampante connesso alle murature di base.

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Nella prima immagine abbiamo la descrizione della città di Lucera nell’alto medio evo con i luoghi rilevanti e l’attiguo “Palatium” circondato da mura, torri e separato dalle naturali depressioni orografiche.

La seconda immagine rappresenta uno schema concettuale del possibile sviluppo programmato e cadenzato ritmicamente della città lungo la sua naturale direttrice nata dal percorso territoriale rilevante.

La terza immagine è la descrizione geometrica di quanto operato per guidare la concezione di questa nuova tendenza di sviluppo urbano.

La quarta immagine, composta da una serie di riprese fotografiche, testimonia le linee costruttive e compositive storiche osservate, studiate e adottate per la composizione dei volumi di nuova costruzione ipotizzati come spazi dedicati alla vita cultuale e sociale.

La quinta immagine e successive sono le rappresentazioni tridimensionali dei volumi concepiti in questo studio.

“Didascalia” al progetto ovvero considerazioni progettuali (17 luglio 1981):  questo progetto  cerca di essere la sintesi di più componenti guidate e coordinate da una metodologia progettuale “estroversa” (atta a essere ampliata nel tempo e quindi dinamica).La metodologia si compone di tre momenti:  -immagine  -concretizzazione  -verifica.Le componenti considerate sono:  -studio urbanistico storico   -dinamica del territorio -ricerca simbolica -organizzazione nuove necessità -proporzionamento geometrico         -verifica scientificaLa metodologia compositivo – progettuale (mezzo) ha permesso di arrivare al progetto (fine). Quest’ultimo è divento il mezzo per poter suggerire alla popolazione del luogo una  organizzazione per il proprio futuro sviluppo con una o più mete ben precise. La geometria non è un fine ma un mezzo che permette un rigoroso controllo del pensiero mentre plasma la materia (ripetibilità del gesto). Attraverso la geometria si può rendere una intuizione permeabile e ripetibile.Un metodo progettuale individuale controllato geometricamente permette la lettura dello spazio generato a chiunque e quindi potenzialmente chiunque può proseguire lo spazio iniziato. Uno spazio sintesi di molteplici.Nulla è fine ma tutto è mezzo con fine all’infinito. Ogni fine diviene mezzo in una catena che tende all’infinito.

Lucera, a 18 Km. da Foggia, ha origini antichissime, testimoniate ancora oggi da reperti che risalgono al neolitico, all’età del bronzo, alla presenza dei Greci, dei Dauni fino all’epoca romana e imperiale.

 Alleata di Roma contro i Sanniti, Lucera venne elevata a colonia di diritto latino; colonia militare in epoca augustea, nel I secolo a.C. Marco Vecilio Campo vi fece costruire in onore di Ottaviano il maestoso Anfiteatro.

 Dominata dai Normanni fino al 1200, la storia della città si intrecciò con quella degli Svevi ed in particolare con quella di Federico II, che fece della città una delle roccaforti del suo potere e vi trasferì, nel 1224, una colonia della popolazione saracena dalla Sicilia.

 Lucera sorge su tre colli, sul più alto dei quali, il Monte Albano, Federico II fece costruire la sua splendida dimora imperiale, il Palatium (1233), circondato, dopo la sconfitta degli Svevi ad opera degli Angioini (1268), da imponenti mura a formare la maestosa Fortezza svevo-angioina che ancora oggi domina la città.

 Negli anni della presenza federiciana Lucera visse un periodo di grande sviluppo civile ed economico e si arricchì di splendide testimonianze dell’arte musulmana di cui ancora oggi si ritrova traccia, per esempio, visitando la torretta saracena del XIII secolo e la Via alle Mura nei pressi di Porta Troia.

 La Basilica Cattedrale, magnifico esempio di stile gotico-angioino, è sorta agli inizi del ‘300 per celebrare la vittoria degli Angioini sui Saraceni e dedicata a Santa Maria, patrona della città. Dello stesso periodo è la Chiesa di San Francesco, oggi Santuario.

 Anche in epoche successive Lucera svolse un ruolo importante nell’economia del territorio: fu capoluogo della Capitanata e del Contado del Molise fino al 1806 e nel tempo si arricchì di nuove istituzioni, come il Tribunale, la Biblioteca Civica, il Teatro “Garibaldi”, il Museo “Fiorelli”, il Convitto Nazionale “Bonghi” e numerosi palazzi gentilizi, che conservano ancora oggi splendide corti, arredi sontuosi ed affreschi originali.

 Attualmente la città conta più di 35.000 abitanti, ha il titolo di Città d’Arte ed è stata inserita tra le Città Europee di Eccellenza 2007 con il progetto EDEN della Presidenza del Consiglio dei Ministri. E’ un importante centro culturale ed amministrativo della Provincia di Foggia e per la sua posizione strategica nel territorio conserva l’appellativo di Chiave di Puglia. (testo tratto dalla descrizione pubblica della Città  da parte dell’Autorità Comunale)