Città di Jesi in Provincia di Ancona
Passeggiata nell’originario nucleo cittadino, caratterizzato da costruzioni in muratura di mattoni a vista, che formano un impianto viario con percorsi ortogonali tra loro, frammentati da strade ad andamento curvilineo.
Novembre 2022 
Il prospetto principale o “facciata“, realizzato in muratura di mattoni a vista della Chiesa Parrocchiale di San Pietro Apostolo in piazza Franciolin e i suoi elementi architettonici in pietra. 
Nella piazza Franciolin confluiscono via  Andrea da Jesi e via Valle, che sul versante opposto giunge, coronata dai suoi edifici in muratura di mattoni a vista, nella caratteristica piazza San Sansovino ovvero ,Andrea Contucci detto il Sansovino Scultore e Architetto del XVI secolo.
Le vie sono caratterizzate da alcuni passaggi sottostanti gli edifici tramite aperture murarie realizzate con arco a tutto sesto.
Le murature in mattoni a faccia vista originarie sono elemento, con le loro caratteristiche forme e superfici, di riferimento anche nei nuovi edifici di recente costruzione contenti unità immobiliari con destinazione commerciale e servizi. 
Chiesa di Santa Anatolia e annesso ex Convento posto nel territorio
del Comune CASTEL DI TORA, in Provincia di RIETI,
in prossimità del Lago del Turano,
in località anticamente denominata “Campora“ adiacente
alla Strada Comunale Lungo Lago. 
Visita nei luoghi e incontro preparatorio alle attività del suo necessario Restauro 
svoltasi nel mese di gennaio 2021
Il complesso edilizio di antica origine è edificato con muratura in pietra, laterizi e travature originariamente lignee e successivamente in parte sostituite con elementi metallici e infine in tempi più recenti con strutture in “conglomerato cementizio strutturale armato”.
Alcune porzioni delle strutture formanti i piano orizzontali percorribili e di copertura del pregevole edificio, purtroppo attualmente in uno stato di iniziale degrado, sono edificate in muratura con andamento curvilineo con archi a tutto sesto.
Le coperture di tipologia con tetto a falde ha le orditure delle capriate e annesse sotto strutture sono in legno, che sorregge il manto impermeabilizzante in tegole, embrici e coppi in laterizio in alcune sue porzioni e in altre in tegole così dette alla marsigliese, sempre in laterizio.
L’impianto murario dell’edifico forma un primo volume ben distinguibile che costituisce la Cappella votiva oggi Chiesa di Santa Anatolia a cui è accostato un secondo volume con andamento quadrangolare completato da un chiostro centrale originariamente destinato a Convento.
L’edificio è in prossimità del Lago del Turano che si osserva anche dalle strade vicinali
 Dalle strade vicinali la Chiesa è accessibile percorrendo suggestive e originarie scale in pietra che coronano  la cripta.
Le originarie duplici rampe della scala nel corso degli anni hanno manifestato evidenti movimento dovuti probabilmente all’assestamento del sottostante terreno e furono oggetto di interventi orma degradati anch’essi.
La Chiesa con impianto di semplice composizione, a unica navata e altare con iconostasi di rito liturgico Cattolico Orientale Greco Bizantino, ha attualmente subito al suo interno, completato da una volta a botte coperta da tetto a falde, sorretto con capriate lignee, evidenti segni di non tenuta del manto alle penetrazione di acque meteoriche.

 Nota:”Anatolia era una giovane cristiana che subì il martirio, insieme a Sant’Audace, sotto l’imperatore romano Decio nel 252. Sul luogo del suo sacrificio venne eretta dapprima una chiesa benedettina, già nell’VIII secolo, e quindi nel 1870 l’attuale santuario. Numerosi i pellegrini che vi convergono in particolare nei primi giorni di luglio di ogni anno, festa della Santa, il cui corpo è conservato nei monasteri benedettini di Subiaco.”

Morro d’Alba in Provincia di Ancona luogo di eventi artistici, culturali e comunitari nel suo nucleo originario cinto da mura che li accolgono tra i loro archi nel mese di agosto 2020

La piazza Romagnoli o del Municipio sereno e accogliente corte coperta dall’azzurro del limpido cielo estivo e la Porta da cui si accede ove alla sua sinistra si nota la Chiesa di San Gaudenzio

 

Entrando nella Piazza Romagnoli dalla Porta che la collega alla esterna Piazza Tarsetti si entra a sinistra l’ingresso al “Camminamento di Ronda” detto de “La Scarpa” composto a una ritmica successione di archi che lo coronano e lo contengo dalle sottostanti via Morganti, la Piazza Barcaroli.

il Camminamento de “La Scarpa” accogliete, panoramico e contemporaneamente austero nelle sue fattezze  circonda l’intero Borgo ed è sede di riusciti e coinvolgenti Eventi a cui si partecipa o assiste accomodati in platee composte con arredi mobili ben organizzati.

Lo sguardo non può distogliersi anche durante i coinvolgenti eventi dai magnifici scorci che le cornici create dagli archi del ritmico porticato del camminamento creano con il loro profilo

sia verso l’esterno orientato verso il paesaggio territoriale che internamente con i diaframmi murari costruttivi realizzati con arco a sesto acuto,

con il loro susseguirsi sino a ritornare nella Piazza Romagnoli ove si può nuovamente rimirare la settecentesca Chiesa di San Gaudenzio opera di Arcangelo Vici e Nicola Maiolatesi e la attigua Porta principale di accesso al Borgo.

molti sono i dettagli che arricchiscono l’armonico Borgo di Morro d’Alba e la grande cura che caratterizza le opere di restauro e conservazione delle opere rilevanti e minori permette sempre di essere durante i plurimi eventi programmati e spontanei in un luogo pubblico ma con la ricercatezza tipica di una casa privata che è in questo caso un bene di tutta la Comunità del luogo.

Archi in Ancona che scandiscono il cielo e lo spazio urbano orientato verso il mare. Uno sguardo alla città e al suo paesaggio nel gennaio 2019

Piazza del Plebiscito con la Chiesa di San Domenico e la sua facciata con sagrato delimitato e coronato dalla doppia scalinata con al centro elementi monumentali.
L’Arco e porta del Palazzo del Governo, antico Palazzo del Comune o degli Anziani, con l’iscrizione del palazzo e la Trabeazione ordine architettonico a proporzione slanciata e ritmo coronato dall’arco “Amoroso” sorto nel XVI secolo con proporzioni rinascimentali,su resti di una “Porta” del XIII secolo; nel fregio, sopra l’architrave e prima della cornice l’iscrizione in latino.
In questo ambito architettonico e urbanistico si è incuriositi al susseguirsi di scorci ove lo sguardo è guidato tra costruito, cielo e mare sino ad arrivare alla Chiesa del Santissimo Sacramento
di costruzione cinquecentesca in mattoni a faccia vista e elementi angolari in pietra da taglio ben sagomata.
Percorrendo le strette vie limitrofe alla Chiesa cinquecentesca e al palazzo degli “Anziani” si incontra un balconcino tipicamente vanvitelliano,
verso piazza della Repubblica con mensole adornate da elementi dell’ordine architettonico e il perimetro protetto da balaustra metallica artistica con il tipico rigonfiamento a cuscino.
Dietro il balconcino d’angolo l’imponente Teatro delle Muse del XIX secolo con prospetto in pietra e mattoni in vista tipicamente locale.
Vi è un susseguirsi di vie più o meno imponenti limitrofe a via Garibaldi che conducono con essa a piazza Roma dalla Chiesa del SS. Sacramento e dal fronte marino.
Il lungo mare continua verso Porta Pia, una fabbrica del XVIII secolo in Ancona orientata dall’orizzonte marino, che è isolata dal resto delle costruzioni.

 

Una testimonianza dell’undicesimo secolo nella valle dell’Esino tra Moie e Castelbellino (Ancona)

Il tredici novembre 2018, in occasione di alcuni rilevamenti di carattere topografico territoriale di fondi agricoli in tale località si è effettuato una visita dedicata alla osservazione delle caratteristiche costruttive e compositive della Chiesa, nata come molte pubblicazioni evidenziano interon al secolo XI quale basilica a pianta centrale e attinente successivamente a un monastro benedettino
.
Sembrerebbe che i fondatori di questa chiesa fossero appartenenti alla famiglia degli Attoni Alberici Gozzoni e l’impianto fosse in origine un monastero privato.
Molto significative ancor oggi le murature dell’elevato e degli elementi voltati, che oggetto di grandi cure da parte dei preposti al tempio e della popolazione è molto ben visibile e conservato, quasi tutto con muratura priva di intonaco.
Non si riesce a comprendere se tale aspetto fosse l’originario o tali elementi fossero protetti da intonaco tradizionale come usuale per le murature antiche.
Molto suggestivo tutto l’impianti che ha colpito intensamente la sensibilità dei partecipanti all’incontro.
La Chiesa di Santa Maria detta oggi delle Moie arresta la percezione del tempo.
Siamo a Moie nella Valle dell’Esino nelle vicinanze di Pianello Vallesina caratteristica area a vocazione agricola specialmente sul finire del XIX secolo e di pertinenza del Comune di Castelbellino, paesino arroccato in uno sperone che si affaccia in questo splendido paesaggio pianeggiante.
Quattro scorci dell’impianto ecclesiale oggi parrocchiale; il prospetto verso nord con un abside del transetto ordito e ritmato dall’orne architettonico, l’abside dell’altare maggiore ove all’interno abbiamo il presbiterio e coro e, nelle due sottostanti immagini, ancora il prospetto che con le sue mura raccoglie l’altare maggiore ove è visibile la verticalità del campanile sempre in pietra locale senza intonaco.
Si conclude questa serie di sguardi dei visitatori verso il susseguirsi delle morbide curve dell’abside e degli ulteriori ambiti ad andamento curvilineo internamente ed esteriormente

 

il XIX e il XX Secolo a Sapri (Salerno)

settembre 2018

Chiesa di Santa Croce  a ovest della citta di Sapri, probabilmente la sua realizzazione, iniziata verso la fine del XIX secolo, è stata poi oggetto di ulteriori completamententi nei primi decennio del XX secolo operati durante la realizzazione dell’Osservatorio Astronomico, con impianto a base pseudo quadrata.

Il territorio e la Chiesa attualmente e nei primi anni del XX secolo; notare nell’immagine l’assenza delle guglie ai lati della “facciata”.

L’area che ospita la Chiesa e l’Osservatorio Astronomico con il golfo di Sapri con vista da ovest verso est

Alcuni dettagli dell’ordne architettonico della Chiesa con i capitelli singolarmente concepiti con schemasemplificato; in altraimmagine il presepe posizonato in una piccola grotta custodita da una cancellata metallica al di sotto della scala e del Sagrato della Chiesa.

Visita a San Niccolò in Arcidosso (Arezzo)

agosto 2018

La Chiesa di San Niccolò si ipotizza con impianto edificato nel XII secolo. Nel XVII secolo l’edificio sacro fu unito all’attiguo Oratorio di Santa Croce. Con la nuova distribuzione la Chiesa risulta, come è oggi, composta a impianto basilicale in tre navate. È stata oggetto di ulteriori lavori nel XX secolo.

Giornata di studi in Piazza Margana e al Foro Piscario in Roma

agosto 2017

La caratterisitca e raccolta forma di Piazza Margana delimitata dai pregiati prospetti di Palazzo Maccarani Odescalchi, il complesso edilizio con la Torre Margana. Sono visibili, a seguire, un’immagine votiva in unangolo del fabbricato storico dei Capocci, lo scorcio di piazza Capizucchi da Piazza Margana, Palazzetto Capocci, e, Palazzetto Alberoni.

Una porta del Palazzo dei Margani avente l’imbotto definito con elementi architettonici di recupero, attigua alla omonima torre, e alcune immagini del Foro Piscario, ossia, il Portico d’Ottavia, i resti del Tempio di Apollo e il Teatro di Marcello, successivamente, a opera di Baldassarre Peruzzi, trasformato organicamente in Palazzo.

Visita a Spoleto

agosto 2016

La corte del Palazzo Arcivescovile con una immagne in primo piano della Basilica di Santa Eufemia. L’area fu oggetto di opere edilizie sin dal II secolo a.C. Vi era un palazzo “sillano” e nel V secolo fu utlizzato come sede da Teodorico e, di seguito, fu abitato dai Duchi Longobardi, poi dai Franchi, e, a opera della nobildonna Gunderada divenne un monastero femminile di regola benedettina, con la annella Cappella dedicata alla Santa orientale (Santa Eufemia). Le prime tracce certe della sua destinazione a Sede Vescovile risalgono al 1231, e da allora tale complesso fu oggetto di accurati lavori tra il 1448 e il 1550  da parte di Vescovi appartenti alla Famiglia Eroli. Nel 1655 fu costruito l’attuale loggiato per inziativa di Monsignor Castrucci. Nel XX secolo fu oggetto di opere dei restauro che riportò l’isolamento della Basilica dal Palazzo Vescovile come ad oggi è visibile.

Ricerche in Bormio (Sondrio)

luglio 2015

Chiesetta della Santissima Trinità di Teregua, originariamente del V secolo, oggi visibili le prime testimonianza del XIV secolo

Chiesa del Santo Spirito originaria del XIV secolo

Volta Arcipetrale presso la Chiesa Parrocchiale e la casa canonica opera del “Maestro del 1393″

Giornata di Studi a Velia in territorio di Ascea (Salerno)

settembre 2014

Una immagine del profilo della Porta Rosa attigua a Porta II in pietra arenaria che parcepipa con la suastruttura ad arco a tutto sesto alla stabilità delle opere di trasformazione del territorio effettuate nel IV secolo a.C.; vista della “Cittadella ” dal quartiere dell’Acropoli; area che dal V secolo in poi viene interessata dalla realizzaizone di abitazioni composte in fatezza di cittadella, chesi trasformerà in castello tra il X e XI secolo.In primo piano la Cappella dedicata a San Quirico del XII secolo il suo abside, la facciata, e successivametne le mura del Castello o fortilizio., dotato di torre a impianto pseudo circolare, di costruzione probabilmetne angioina, e, oggetto di successive opere.

Rilievi a Paestum

settembre 2014

Il tempio di Nettuno, l’Ordine Architettonico nell’area del tempio di Atena del V secolo a. C. detto di Cerere, il lato minore del tempio di Atena, e, una immagne d’angolo alla intersezione dei due ritmi di ordine architettonico dorico.

Conferenze

La bellezza come splendore del vero

20 dicembre 2013 – Cappella del S. Rosario, – Largo S. Tommaso d’Aquino, Salerno

In occasione della pubblicazione del volume di Corrado Gnerre, Dove lo sguardo trova quiete, Fede & Cultura, Verona 2013

Interventi: Arch. Paolo Calderaro – Associazione “Ecclesia Studio”

Ch.mo Prof. Corrado Gnerre – Docente di Antropologia Filosofica                                      – Università Europea di Roma

Conferenze

Maria Maddalena nell’arte sacra

4 maggio 2013 – Cappella del S. Rosario, Largo S. Tommaso d’Aquino, Salerno.

In occasione della pubblicazione del volume a cura di Arturo Ruiz Freites IVE, “L’arte, la bellezza e il Magistero della Chiesa” (EDIVI – Edizioni Settecolori, Segni-Lamezia Terme, 2012).

Introduce l’arch. Paolo Calderaro.

Relatori:

Prof. Rodolfo Papa, Docente di Storia delle Teorie Estetiche pressola Pontificia UniversitàUrbaniana, Presidente dell’ “Accademia Urbana delle Arti di Roma”;

Padre Arturo Ruiz Freites IVE (Istituto del Verbo Incarnato), Docente presso il Centro di Alti Studi “San Bruno Vescovo di Segni”

Conferenze 

Eucarestia e Sacerdozio nell’Anno della Fede

23 gennaio 2013 - Salone degli Stemmi, Palazzo Arcivescovile,                                     – Via Roberto il Guiscardo, Salerno

Lectio magistralis del Cardinale Antonio Cañizares Llovera                                           Prefetto della Congregazione per il Culto Divino ela Disciplinadei Sacramenti

Indirizzo di saluto: Mons. Luigi Moretti                                                                       Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno

Modera: Prof. Marco Di Matteo                                                                                        Presidente dell’Associazione “Veritatis Splendor”

Introduce: Arch. Paolo Calderaro                                                                          Associazione “Ecclesia Studio”

 Rilievi in Castiglione (SA) nel Gennaio 2013

  Riunione a Rimini nel Gennaio 2012

  Rilievi a Roma nel Dicembre 2011

la Nascita gennaio 2011