Romae Capitolium

Concorso di idea per una nuova sistemazione del Campidoglio

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CAMPIDOGLIO: “TERRAZZA SU ROMA

Ponendosi come progettisti di fronte a questo quadro, la prima operazione ritenuta necessaria è quella di colmare la frattura creatasi mediante gli strumenti dell’ordinamento architettonico.

Il Progetto

È organizzato con tavole di cm 42 x 31 e comprende una prima fase di progettazione generale suddivisa in vari momenti:

  1. individuazione delle aree di progettazione ex-novo;
  2. progettazione ed integrazione con l’esistente, tramite studio geometrico-compositivo dell’ordinamento architettonico presente composto da molteplici ritmi formanti gangli spaziali e cesure;
  3. lettura e progettazione all’interno dei manufatti e-sistenti.

Dopo l’inquadramento della zona oggetto di studio, si è resa necessaria la ricerca di documenti che chiarissero la situazione dell’area in epoche antecedenti.

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Avvalendosi dei fogli del Catasto urbano di Pio VII, redatto tra il 1819ed il 1822 e poi pubblicato nel 1835, abbiamo potuto localizzare tre visioni, descritte da incisioni del Falda: l’inquadramento della cordonata che parte dalla piazza antistante il Campidoglio (piazza dell’Ara Coeli); la piazza e la sua fontana; la scala del Palazzo Senatorio con la scalinata del portico del Vignola, dove si evin-ce ancora il possibile accesso alle sedi delle corporazioni.

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I punti di vista sono evidenziati sulla mappa 1:2000 dove è riportato l’asse del complesso del Campidoglio e quello della chiesa dell’Ara Coeli, che si intersecano alla base della cordonata formando un angolo di 45°.

Nella pianta si può notare anche un terzo asse riportato a 90° rispetto a quello della chiesa. In questa scala questi ultimi due assi risultano passare per i capisaldi della cordonata.

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Si passa poi alla fase progettuale vera e propria ponendo come prima operazione quella di eliminare i volumi di terra e le opere stradali, permettendo così l’intervento progettuale: la realizzazione di una piazza attrezzata in sostituzione della salita delle Tre Pile; la realizzazione di un bastione attrezzato per collegamenti verticali meccanici; un parcheggio sotterraneo; l’organizzazione della pavimentazione e dei giardini in via di Villa Caffarelli, via del Tempio di Giove e via di Monte Tarpeo.

Estratto del Progetto

pubblicato dalla Rivista Roma Rome

numero 21 del settembre 1990

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Pagine 78 e 79 del “Dossier: Un Campidoglio per il 2000″

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Progetto “Melchiorri e altri”

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Quanto sopra in modo da rendere davvero il Campidoglio come “una terrazza su Roma“.

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Resa grafica la perimetrazione dell’area di intervento esterna, si evidenzia l’opportunità che il Campidoglio ha di collegamento con l’area archeologica.

Tale collegamento è progettato con degli elementi che compongono un’area che unisce in modo omogeneo gli edifici del Campidoglio e dei Fori.

In questo modo è possibile realizzare in parte di questi volumi un museo percorribile (con itinerario definito) sequenzialmente. Museo non contenitore, ma reperto anch’esso.

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Per ottenerlo si sono fatte ipotesi sulla “taxis che ordina” il luogo: questo mediante lo strumento della geometria.

Si è notato che l’asse della cordonata e della piazza capitolina è perpendicolare alla facciata del Tabularium romano e rispetto a questo l’asse della chiesa è a 45°, l’asse del Tempio di Giove Capitolino è a 30° e a 15° la perpendicolare all’asse dell’ultimo tratto della via Sacra (nella planimetria questi assi sono evidenziati).

Realizzando un reticolo modulare con la direzione dell’asse della Chiesa dell’Ara Coeli, con origine nel caposaldo (lato salita delle Tre Pile) della cordonata, si è constatato che, dopo 19 moduli, questo coincide con l’elemento terminale della balaustra della piazza.

Le diagonali del reticolo coincidono in maniera alterna ai gradini della cordonata.

L’asse a 45°, partente dal caposaldo  della cordonata, interseca l’angolo dei resti del Tempio di Giove Capitolino.

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Queste direzioni geometriche permettono poi la stesura del progetto inteso come prosecuzione del già esistente, sul quale ci si è potuti documentare con le “Guide Rionali di Roma“, Rione X, Campitelli, volumi I-II-III-IV, a cura del prof. Carlo Pietrangeli.

Sulle basi di questi studi geometrici e della “terrazza di Roma” il progetto è così organizzato:

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1)    ipotesi di completa pedonalizzazione del tratto di via del Teatro Marcello interessata dall’intervento e modifica della viabilità attuale confermando direttrici di traffico esistenti nei loro versi e risolvendo con uno svincolo il nodo tra viale Aventino e viale delle Terme di Caracalla (piazza di Porta Capena), dove si prevede, con il nuovo progetto un aggravio veicolare;
2)    sottostante realizzazione di un parcheggio a più piani;
3)    realizzazione di un collegamento verticale parcheggio-piazza-sommità del Campidoglio all’interno del nuovo bastione concludente l’area della piazza (in sostituzione di via delle Tre Pile);
4)    realizzazione gradonata per sosta all’aperto con annessa fontana a zampilli gradonati a seconda dell’inclinazione della cordonata;
5)    adiacente giardino con proprio patrimonio arboreo (es. cerro) e sedili all’aperto;
6)    pavimentazione in selce, porfido e cemento;
7)    realizzazione gradonata per evidenziare i resti del Tempio di Giove Capitolino;
8)    giardino adiacente all’ex ospedale Teutonico ed ex Istituto Archeologico Germanico con proprio patrimonio arboreo (cerro) e possibilità di sosta attrezzata:
9)    pavimentazione sul percorso realizzato per facilitare la lettura delle componenti il luogo mediante l’orientamento dei propri elementi;
10)    pensilina sul tratto terminale della via Sacra;
11)    demolizione delle tramezzature presunte non originali che appaiono, ad un esame planimetrico, non appartenenti all’ordinamento dell’edificio.

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Questo per la determinazione degli spazi onde permetterne un nuovo uso. Di questi elementi proposti si compone il percorso continuo interno-esterno della nuova possibile attività: quella museale, con spazi permanenti e temporanei con esposizioni a carattere archeologico. Realizzata parallelamente a questa, vi è quella di ricerca archeologica con i suoi spazi non percorribili dal pubblico. Tali spazi sono per laboratori, magazzini e servizi. Da queste attività è stato escluso il Palazzo Senatorio che rimarrà come sede rappresentativa del Comune di Roma, con la sua Aula Consiliare e gli annessi servizi.

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Dinamica del progetto

Gli ingressi al museo avvengono tramite la cordonata o tramite il nuovo bastione; da qui si procede attraverso la piazza al palazzo dei Nuovi Musei Capitolini, dove, percorrendo il solo piano terreno, si accede alla nuova Galleria (sottostante la piazza) di comunicazione con il Palazzo dei Conservatori.

Qui il museo è organizzato su due piani; passando attraverso il cortile si accede alla scala che collega con il piano superiore e quindi, con percorso in senso orario, si arriva, attraverso il portico del Vignola, al secondo piano del palazzo della Protomeca.

Parte di questo secondo piano è interessato dall’accesso del pubblico ed uscendo dalla porta adiacente la Accademia del Nudo, si attraversa via del Tempio di Giove e si entra in Palazzo Caffarelli.

Questo si percorre al piano terra in quasi tutti i suoi ambienti arrivando così in via di villa Caffarelli; questa si transita quasi tutta fino ad arrivare all’ex Istituto Archeologico Germanico, al piano sotterraneo, uscendone poi al piano terra.

Da qui, mediante il percorso su via del Tempio di Giove, si entra nell’ex Ospedale Teutonico e, percorrendo parte del piano terra, si arriva nei giardini prospicienti i Fori dove uno spazio organizzato permette una sosta per una riflessione prima di accedere alla parte terminale della via Sacra che conduce il visitatore al “Campo Vaccino“.

Disegni preparatori alla proposta di progetto